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lunedì 13 maggio 2013

 






















La Linea Cadorna è un sistema di fortificazioni militari che doveva difendere il confine nord dell’Italia a ridosso della Svizzera. Le linee fortificate proteggevano il territorio italiano tra il Gran San Bernardo e la Valtellina. Nel Verbano e nell’Ossola esse coprono un dislivello di 2.000 m tra la piana del Toce e il Monte Massone e fra il Lago Maggiore  e il Monte Zeda.  Furono costruite nel corso della prima guerra mondiale tra il 1916 e il 1918 in funzione difensiva a fronte di un eventuale attacco austro-tedesco attraverso la Svizzera e furono volute dal generale Luigi Cadorna.

Partenti alle 9.00 in otto migliorissimi e un simpatizzante, Colombo,Polini,Crespi,Pinna,Airoldi,Valentini,Ciardiello,Rosa,Diego.
in uno scenario spettacolare su tutto il lago Maggiore,il primo pezzo è interessante entrando nelle viscere della montagna a vedere le postazioni militari, e proseguendo nel bosco a mezzacosta fino al Colle. Una grande scritta bianca indica la nostra prima meta,SPALAVERA e subito il gruppo si sfilaccia ognuno sale con il proprio passo sulla gippabile dal fondo erboso che mette a dura prova i bikers,ma in cima alla croce la fatica scompare nella maestosità della natura.
Ragazzi che discesa per arrivare alla gippabile che ci porta all’Archia, 200mt di dislivello nel bosco si faggi,derapando sulle tracce di sentiero,tra un mare di foglie,che mettono a nudo il saper guidare il mezzo.
Poi tutti assieme,chiacchierando raggiungiamo il passo Folungo,superata la sbarra inizia il calvario,una lunga ascensione di 3,5 km di sassi,e pietrisco che fanno sobbalzare il mezzo sulla salita irta,  raggiungiamo alla spicciolata il Pian Vadà e il suo bivacco,da dove parte il sentiero pedonale per il monte Zeda.
Alla fine il Lory con la scusa di provare la 29”,scende a ritroso a incoraggiare Chiarly che sale con il suo cancello( si fa per dire) di 15kg circa.
La via del ritorno,scatenati sui 10km di discesa tutta sterrata,larga con il precipizio alla nostra destra,che divertimento, piccolo strappetto non manca per tornare al parcheggio e gustarci un meritato caffè alla baiti di Piancavallo.
Una insuperabile escursione che consiglio vivavente a tutti. Vedi foto e gps
 Pres.




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